La salute della popolazione nei Paesi occidentali è migliorata significativamente negli ultimi decenni in ragione dei progressi nella diagnostica sanitaria e nelle strategie di trattamento e prevenzione, con un conseguente aumento della prospettiva di vita. Ciononostante, dati recenti sembrano indicare una riduzione del numero di nuovi casi di malattie legate all’età avanzata, come la malattia di Alzheimer e altre forme di demenza. Questo dato può essere legato proprio al miglioramento delle condizioni di salute e a fattori ambientali, socio-culturali ed educativi. L’obiettivo di questo studio è stato quello di misurare degli indicatori strutturali di sviluppo cerebrale in una coorte di 3226 partecipanti nati tra il 1930 e il 1970. Nessuno dei partecipanti aveva una storia di demenza o di ictus e tutti, ad un'età media di 58 anni, sono stati sottoposti a risonanza magnetica cerebrale. Quando i ricercatori hanno confrontato i partecipanti nati negli anni '30 con quelli nati negli anni '70 hanno osservato, negli ultimi rispetto ai primi, un volume intracranico maggiore del 6,6%, un volume della materia bianca maggiore del 7,7%, un volume ippocampale maggiore del 5,7% e una maggiore superficie corticale del 14,9%. Questo risultato può indicare che le persone della ‘nuova’ generazione hanno un migliore sviluppo cerebrale e, di conseguenza, una maggiore riserva cerebrale, che li può avere, in parte, protetti dall’insorgenza di demenza. Tuttavia, dato che il rischio di demenza è multifattoriale, sarà necessaria una considerazione approfondita di altri fattori, per esempio quelli genetici e di differenti misurazioni biologiche in diverse coorti per comprendere meglio questi risultati.
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